Quasi ogni notte mi svegliavo di soprassalto, madida di sudore e con un peso enorme in mezzo al petto

Quasi ogni notte mi svegliavo di soprassalto, madida di sudore e con un peso enorme in mezzo al petto

Intanto la vergogna aveva in parte ceduto il posto al senso di sporco Esatto Mi sentivo sporca dentro e nulla

era in grado di attenuare quella sensazione nauseante L’inferno e trovare nel bauletto dello scooter una copia di quelle foto con scritte le cose peggiori L’inferno e sapere che esistono delle chat dove hanno scelto una mia foto nuda come avatar L’inferno e nello sguardo di alcuni genitori dei miei compagni di scuola.

Per questo sono diventata diffidente e passo molto tempo in casa

Ogni giorno A scuola, specialmente quelli piu grandi, si divertivano a insultarmi attraverso le chat, poi cominciarono a comparire le scritte a penna nei gabinetti ed infine una mattina, sul muretto di cinta del liceo, con la vernice rossa si materializzo la scritta Sofia troia nostra All’istante compresi che avrei dovuto affrontare un altro dolorosissimo passaggio della storia, infatti il giorno successivo venni convocata in presidenza Gia sapevo Gia immaginavo.

Quando entrai nell’ufficio la Dirigente non c’era Con gli occhi cercai un qualcosa che potesse farmi coraggio e che mi fosse amico, ma non trovai nulla in grado di allentare la mia tensione Poi lei e entrata mettendosi immediatamente seduta dietro alla scrivania Non si e persa in troppi giri di parole Sofia, mi primo messaggio su thaifriendly risulta che quella scritta demenziale comparsa ieri all’esterno della scuola sia rivolta a te Mi riferiscono che tutto sarebbe cominciato per delle foto pornografiche finite on-line Cosa puoi dirmi di questa storia? Iniziai a piangere.

Un fiume di lacrime e di parole Era la prima volta dall’inizio di quell’incubo che potevo permettermi il lusso di farlo con un adulto E comunque dopo quello sfogo provai un enorme senso di sollievo C’era un qualcosa di liberatorio nella mia confessione arrivata a oltre due mesi da quella maledetta giornata Chi ha postato quelle foto ha commesso un reato, Sofia Diffusione di materiale pedopornografico Ne sei al corrente? Onestamente non avevo mai preso in ipotesi questo aspetto della vicenda e, tutto sommato, la Preside si dimostro di gran lunga migliore dei mostri che mi massacravano in rete Mi colpi il fatto che evito di esprimere ogni forma di giudizio Nessuna ramanzina, nessuna frase fatta, niente di niente Naturalmente, Sofia, di questa vicenda dovremo parlare con i tuoi genitori .

Ogni giorno mi ha riservato per mesi un pezzettino di inferno

Annuii in silenzio, anche questo passaggio era previsto La sera stessa, non so come, mentre mamma stava sparecchiando la tavola, trovai la forza di raccontare quanto accaduto Riuscii a non piangere Ascoltarono in silenzio e anche loro, come la Preside, evitarono commenti ed evitarono di puntarmi il dito contro Certo che dolore e preoccupazione glieli potevo leggere in faccia Li avevo delusi e traditi, non si meritavano una figlia come me La mattina successiva sono andata a scuola accompagnata da papa La Preside ci ha ricevuto subito, hanno parlato di possibili denunce e di come potermi tutelare, perche era evidente che in quella scuola risultavo ente dieci mesi, assieme ai miei abbiamo preso una decisione importante, infatti ho iniziato il nuovo anno scolastico in un altro liceo cercando di costruirmi una nuova identita Lalli pero continua ad essere la mia migliore amica, mentre di quello li Sergio non ho avuto piu notizie e neppure voglio averle.

Spero solo che sia conscio del dolore e dei danni che mi ha causato Purtroppo ho chiuso con la pallavolo Lo so che e un errore, ma non avevo piu la giusta concentrazione, dentro me si e rotto qualcosa, forse la fiducia negli altri Ad esempio, se un ragazzo mi guarda per oltre tre secondi devo immediatamente controllare l’ansia, perche immagino subito che mi abbia riconosciuta La psicologa mi ha insegnato a gestire questi attacchi di panico ma non e semplice Lo so che per molti io restero sempre quella delle foto La rete non perdona, amici miei.

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